Consapevolezza alimentare – 2: Incongruenza temporale

Quando il corpo vive nel passato e la mente nel presente

Consideriamo innanzitutto come il nostro corpo, ancora legato a schemi genetici antichi, si trovi oggi immerso in un contesto completamente diverso:

Il nostro DNA, quasi identico a quello di 150.000 anni fa, ci “programma” ancora per un ambiente di scarsità di alimenti e movimento costante. Oggi invece, grazie al progresso umano, viviamo in un contesto di abbondanza e sedentarietà.

Allo stesso modo, capire il ruolo delle parti più antiche del nostro cervello ci aiuta a vedere il divario tra le nostre origini evolutive e il mondo di oggi:

Le parti più antiche del nostro cervello (sistema limbico, tronco encefalico) governano comportamenti automatici pensati per sopravvivere in un mondo duro. Non essendosi adattati, creano una “discordanza evolutiva”: l’ambiente moderno non è allineato con le nostre origini, e il nostro corpo e la nostra mente ne subiscono le conseguenze. Questo fenomeno è definito “incongruenza temporale”: il corpo rimane ancorato a schemi evolutivi del passato, mentre la mente cerca di vivere nel presente, generando tensioni e disallineamenti nel nostro rapporto con il cibo e con l’ambiente circostante.

Questa mancata sincronia fra i nostri istinti millenari e l’abbondanza artificiale che ci circonda diventa evidente quando osserviamo la nostra attrazione verso cibi densi di energia ma poveri di nutrienti:

Siamo “tarati” per cercare benefici immediati – grassi, zuccheri – che un tempo garantivano la sopravvivenza, una strategia essenziale per superare periodi di scarsità alimentare. Hai mai pensato a quante volte hai preferito comprare un pasto pronto al supermercato anziché preparare qualcosa di fresco, solo perché “fa prima”? Ora fermati un attimo: cosa sceglierebbe il tuo io del futuro? Questo fenomeno, legato all’incongruenza temporale, ci porta oggi a prediligere alimenti ricchi di energia ma poveri di nutrienti, come zucchero bianco, farine raffinate e oli industriali, nonostante l’abbondanza moderna renda questo comportamento controproducente.

Se poi consideriamo la manipolazione sensoriale creata dall’industria alimentare, la situazione si complica: il “bliss point” – la miscela perfetta di zuccheri, grassi e sale – regala una grande dose di dopamina, il neurotrasmettitore del piacere. Ti sei mai chiesto perché apri un pacchetto di patatine “per uno snack veloce” e finisci per mangiarle tutte? Ecco la risposta. Questo ci spinge a mangiare anche senza fame, ricercando appunto un piacere immediato ma illusorio, creando dipendenza.

Questi alimenti, non naturali, “confondono” il nostro organismo, contribuendo a comportamenti alimentari disfunzionali e malattie croniche. La medicina, concentrata spesso sulla cura dei sintomi anziché sulla prevenzione, facilita la convivenza con cattive abitudini senza correggerle alla radice.

Il peso delle scelte alimentari

E’ necessario riconoscere anche il peso effettivo che la scelta del cibo ha sulle nostre vite: nel corso della tua vita arriverai ad ingerire una media di 35 tonnellate di alimenti. Sapere ciò ti può aiutare a capire quanto può essere profondo il suo impatto, considerando che il cibo non è solo nutrimento fisico ma influisce su pensieri, emozioni e comportamenti, molto di più di quello che pensi.

Basta semplicemente eliminare alcuni cibi?

Le strategie alimentari rigide e basate su privazioni spesso falliscono perché ignorano il legame profondo tra cibo, biologia ed emozioni.

Le diete troppo restrittive infatti non rispettano il funzionamento naturale del nostro corpo e trascurano l’aspetto emotivo del rapporto con il cibo. Queste impongono privazioni che attivano meccanismi di “allarme” nel cervello, ma raramente affrontano le vere cause dei nostri comportamenti alimentari. Senza lavorare sugli automatismi e capire le nostre reali necessità, il cambiamento rischia di essere solo temporaneo.

Modificare le abitudini richiede tempo e attenzione: non basta eliminare ciò che fa male, è necessario sostituirlo con alternative sane e, soprattutto, piacevoli.

Uno sguardo al passato

Riflettiamo sul periodo durante e subito dopo la Seconda Guerra Mondiale, quando per molte persone il cibo rappresentava una risorsa scarsa e preziosa, e ogni pasto era un momento di profonda gratitudine. Non esistevano l’abbondanza e lo spreco a cui siamo abituati oggi, e ogni boccone portava con sé anche un grande rispetto per il lavoro, il sacrificio e la natura.

Non è un caso, tra l’altro, che quelle generazioni abbiano raggiunto livelli significativi di longevitaà e qualità della vita: questo traguardo è stato il risultato di uno stile di vita più attivo e di una consapevolezza profonda, valori che possiamo ancora oggi riscoprire e integrare nelle nostre vite.

Come integrare queste riflessioni

Attraverso la mindfulness che ci insegna a fermarci e osservare cosa stiamo facendo e pensando nel momento in cui accade. Ci aiuta a ricordare tutti gli aspetti importanti e a distinguere la fame dalle emozioni come stress o rabbia, permettendoci di riconoscere gli automatismi e creare nuovi schemi comportamentali. Quando impariamo a osservare le nostre reazioni emotive senza giudicarle, possiamo evitare di usare il cibo come valvola di sfogo.

Attraverso il coaching, poi, possiamo andare più a fondo, esplorando le cause profonde dei nostri comportamenti e individuando soluzioni personalizzate che siano in linea con le nostre esigenze e obiettivi. Il coaching non si limita a offrire strumenti, ma ti guida nel processo di cambiamento, aiutandoti a scoprire le risposte che già possiedi e a metterle in pratica con consapevolezza e determinazione.

Spunti pratici di partenza

Prima di passare all’azione, un piccolo gioco: quale dei seguenti comportamenti pensi sia più facile integrare nella tua routine?

  1. Movimento: Anche solo 20-30 minuti di attività fisica al giorno e un po’ di allenamento muscolare aiutano a bruciare più grassi.
  2. Introduzione graduale di cibi integrali e minimamente processati: Sostituire lentamente i prodotti raffinati con cereali integrali, legumi, verdura, frutta e proteine di qualità facendo particolare attenzione ad aumentare il consumo di verdura. Questo passaggio non deve essere drastico, ma graduale.
  3. Respiri profondi e gratitudine: Prima di iniziare a mangiare, fai alcuni respiri profondi, concentrandoti sul momento presente. Pratica la gratitudine per il cibo che hai di fronte.
  4. Alimentazione consapevole: Mangiare lentamente, apprezzando i sapori e le consistenze, favorisce una maggiore consapevolezza e permette di percepire i segnali di sazietà prima di eccedere.
  5. Bisogni emotivi: Vale la pena esplorare i propri bisogni emotivi nascosti dietro la voglia di mangiare fuori pasto o di ricorrere a determinati cibi “confortanti”. Riconoscere questi bisogni è il primo passo per soddisfarli in modo diverso.

Quelli descritti sono esempi di alcune piccole strategie che, se integrate nella vita di tutti i giorni, possono innescare un circolo virtuoso.

Il tuo prossimo passo

Adesso è il momento di agire! Scegli uno degli spunti pratici proposti e inizia oggi stesso: un piccolo passo può portarti a grandi cambiamenti. Mantieni l’azione su questo spunto scelto per alcune settimane, permettendo al tuo corpo e alla tua mente di adattarsi al cambiamento e consolidare la nuova abitudine. Ricorda che ogni scelta consapevole che fai è un investimento su te stesso e sul tuo benessere a lungo termine.

Se lo desideri, scrivimi in privato o nei commenti per raccontarmi le consapevolezze o i traguardi che hai raggiunto e quelli che vorresti ancora conquistare: sarà un piacere per me risponderti!

Se invece senti che è arrivato il momento di cambiare qualcosa nella tua alimentazione, ci tengo a dirti che ho sviluppato una guida che, insieme al mio accompagnamento personalizzato e alle conoscenze del coaching e della mindfulness, può aiutarti a riconoscere e modificare gli automatismi disfunzionali, a gestire le emozioni collegate al cibo e a creare nuove abitudini sane e appaganti. Insieme possiamo trasformare il tuo rapporto con il cibo, il corpo e la mente. Contattami, ti aspetto!

Consapevolezza alimentare – 1: Benessere e performance

Ti sei mai chiesto quanto ciò che mangiamo influenzi le nostre performance e il nostro benessere complessivo? Il cibo non è solo carburante: è uno strumento potente che può trasformare mente, corpo, emozioni ed umore.

Con la premessa che mente e corpo sono strettamente collegati e si influenzano costantemente, posso dirti che la connessione tra dieta e salute mentale è sempre più chiara alla scienza:

  • Un’alimentazione povera di nutrienti essenziali è associata a un aumento del rischio di depressione e ansia.
  • Una dieta equilibrata favorisce un migliore benessere emotivo ed un migliore tono dell’umore.

Gli alimenti che fanno la differenza

Per esempio:

  • Alcuni alimenti, come quelli ricchi di omega-3 (pesce grasso, noci) e antiossidanti (frutta e verdura), migliorano la funzione cognitiva e la memoria e quindi sono ottimi per la mente e la concentrazione.
  • Una dieta ricca di carboidrati complessi e proteine magre aiuta il recupero fisico e favorisce la crescita della massa muscolare.

Mentre gli zuccheri raffinati possono causare picchi e cali repentini nei livelli di energia, influenzando negativamente la stabilità emotiva e aumentando comportamenti impulsivi.

Tra l’altro, il cibo fornisce la base per la produzione di ormoni e neurotrasmettitori benefici. Se il corpo non riesce a produrne a sufficienza a causa di carenze nutrizionali, anche la mente ne risentirà, compromettendo concentrazione, umore e prestazioni.

Performance fisiche e mentali: quanto incide l’alimentazione?

Se il cibo può influenzare così profondamente corpo e mente, e di conseguenza umore e comportamenti, quanto può incidere sulle performance, sia fisiche che mentali, di tutto quello che facciamo?

Atleti, manager, studenti, professionisti e artisti di livello avanzato possono tutti trarre vantaggi tangibili da una dieta equilibrata, mentre un’alimentazione scorretta può rappresentare un ostacolo significativo.

Per esempio:

  • Pensi che uno sportivo di alto livello potrebbe ottenere gli stessi risultati seguendo una dieta ricca di grassi saturi e zuccheri raffinati, invece che carboidrati complessi e proteine magre? Ovviamente no.
  • Una dieta sbilanciata non solo compromette il recupero fisico, ma può anche influire negativamente sull’equilibrio mentale e sulla capacità di gestire lo stress.

La quantità di cibo che consumiamo

Hai mai pensato a quanto cibo consumi nell’arco di una vita? La risposta potrebbe sorprenderti: nel corso della nostra esistenza, ingeriamo tra le 30 e le 50 tonnellate di alimenti.

Ora, puoi immaginare meglio quanto può essere determinante a lungo termine ciò che scegli di mangiare, considerando l’impatto che questi alimenti hanno su di te a livello mentale, fisico e di benessere in generale.

Comprendere meglio quali conseguenze gravi possano verificarsi nel continuare ad alimentarsi in modo scorretto può far riflettere: diabete, infarto, ictus e perfino cancro.

L’importanza delle abitudini alimentari nei giovani

Anche l’età gioca un ruolo cruciale. Ma non pensare che i giovani siano invulnerabili agli effetti negativi del cibo spazzatura, perché commetteresti un grave errore.

  • Nel lungo termine, anche loro ne subiscono le conseguenze, rischiando di compromettere la salute futura.
  • Iniziare a mangiare cibo spazzatura fin da piccoli non solo li danneggia a breve termine, ma radica cattive abitudini alimentari difficili da eliminare.

Purtroppo, da qualche anno c’è una prevalenza di sovrappeso e obesità infantile. Questi bambini spesso presentano:

  • Problemi respiratori.
  • Dolori articolari.
  • Difficoltà gastrointestinali.
  • Un impatto negativo sulla sfera psicologica e caratteriale.

Cosa puoi fare oggi per migliorare?

Se vuoi cominciare a essere più performante, puoi farlo con un approccio semplice e graduale:

  • Riduci il carico glicemico evitando zuccheri e dolci e scegliendo carboidrati integrali.
  • Riduci i carboidrati complessi a favore di verdure e proteine di qualità.
  • Riduci latte e derivati.
  • Assumi olio di oliva a crudo e aggiungi alimenti ricchi di omega-3.
  • Assumi un multivitaminico.
  • Utilizza metodi di cottura delicati.

Un esperimento pratico

Prova questo esperimento:

Giorno 1: Colazione dolce

  • Assumi cibi zuccherati e osserva il tuo corpo, mente e umore subito dopo e nelle ore successive.

Giorno 2: Colazione proteica

  • Fai una colazione proteica e osserva nuovamente corpo, mente e umore.

Annota le tue osservazioni e condividile nei commenti se ti va.

Conclusione

Ogni giorno hai l’opportunità di fare scelte migliori. I benefici si percepiscono rapidamente: più energia, umore stabile e concentrazione migliorata.

Inizia oggi il tuo percorso verso il cambiamento che meriti.

Ti mando un super abbraccio, di cuore e di forza vitale!

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