da Matteo Magnano | Giu 10, 2024 | Lavoro interiore
I pensieri possono influenzare le nostre emozioni, e le nostre emozioni, viceversa, possono influenzare i nostri pensieri. Inoltre, anche il corpo può essere influenzato da entrambi, e ciò che sentiamo nel corpo può condizionare sia i pensieri che le emozioni. Questo per renderti chiaro che c’è un legame strettissimo tra la mente e il corpo.
Anche se il nostro umore è variabile per natura, ci sono alcuni schemi di pensiero che possono peggiorare un momento di benessere, portandolo a diventare qualcosa di più duraturo come l’ansia, la tristezza o lo stress. Oggi gli studi ci insegnano che in sé non sono le emozioni negative ad arrecarci danno, ma il modo in cui reagiamo ad esse.
Il paradosso delle sabbie mobili
Tutti gli sforzi che facciamo per liberarci dagli stati emotivi negativi, o per cercare la causa o la soluzione, possono spesso peggiorare la situazione. È un po’ come trovarsi nelle sabbie mobili, dove più ci muoviamo e lottiamo, più affondiamo. Questa tendenza è radicata nella biologia umana e trae origine dalla nostra storia evolutiva: prestare attenzione alle minacce o agli eventi negativi era essenziale per la sopravvivenza. Questo ha permesso ai nostri antenati di proteggersi dai pericoli, ma se applichiamo questa tendenza anche alla sfera emotiva, ci sentiamo peggio invece di stare meglio.
Un circolo vizioso
In questo processo, sommiamo al momento presente i dolori del passato e le preoccupazioni per il futuro. Questo ciclo è distruttivo e alimentato da recriminazioni e autocritica, che portano a sentimenti di colpa, aumentando la tristezza e innescando pensieri come “non sono abbastanza” o “non ce la potrò mai fare”. E tutto questo avviene in un tempo molto breve, spesso senza che ne siamo consapevoli.
Rispondere anziché reagire
Ecco perché è importante imparare a rispondere anziché reagire a questi stati mentali e alle trappole che ci tendono. Spesso, la mente cerca di utilizzare lo strumento del pensiero razionale critico, molto utile per le questioni pratiche ma assolutamente inefficace per quelle emotive, facendoti rimuginare spesso e aumentando così il malessere.
Consapevolezza e meditazione
È impossibile impedire l’insorgenza di emozioni negative o di pensieri autocritici. Tuttavia, quello che possiamo fare è interrompere questi processi appena si manifestano, per evitare di cadere nel circolo vizioso del rimuginare. L’unico modo per riuscirci è attraverso la consapevolezza: dobbiamo renderci conto di cosa stiamo pensando mentre lo stiamo pensando, diventando osservatori dei nostri pensieri. Questo ci permette di non identificarci con essi né di seguirli. Ricordiamo, quindi, che non dobbiamo essere i nostri pensieri.
Uno degli strumenti più potenti per imparare a rispondere con consapevolezza, anziché reagire impulsivamente, è la meditazione. Da tempo, come istruttore certificato, insegno l’importanza di questa pratica, che permette di allenare la mente a osservare le emozioni e le situazioni senza farsi sopraffare. La meditazione, proprio come un allenamento fisico, richiede costanza e dedizione, ma i risultati nel breve e lungo termine sono straordinari: ci aiuta a sviluppare un maggiore controllo sulle nostre reazioni emotive e a vivere con più equilibrio.
Ci ritroviamo nel prossimo articolo per continuare questo viaggio insieme.
Un grande abbraccio di cuore e di forza vitale.
da Matteo Magnano | Mag 10, 2024 | Lavoro interiore
Il tema a me più caro? Il tema dell’unico e più importante viaggio che potremmo mai affrontare, quello della vita.
In questo articolo vorrei provare a farti emergere qualche intuizione, ovvero un momento di chiarezza verso un sapere più profondo, cominciando con una piccola ma importante premessa e poi passando a qualche esercizio pratico.
La premessa
A differenza di quando partiamo per una vacanza, in cui la meta è più importante del viaggio, nella vita non è così, perché la vita è il viaggio. La destinazione finale, invece, sai qual è, ed è inevitabile. Alla luce di ciò, non credi che sarebbe meglio impiegare il tuo tempo prezioso cercando di renderti questo viaggio il più appagante possibile?
Non mi riferisco certo al rifugiarti nei vizi, perché questi offrono un’illusione di benessere momentaneo, ma in realtà ti allontanano da te stesso, anestetizzano le tue emozioni e non ti porteranno mai una felicità autentica e duratura. Invece, se ci fai caso, più esperienze positive accumuli, più ricca e appagante sarà la tua vita. E’ molto importante che tu capisca che vivere in maniera appagante è possibile e, per arrivarci, è necessario investire in te stesso per conoscerti a fondo e per allenare le giuste attitudini.
Vivere Pienamente
Bene, ora passiamo alla parte pratica, che ne pensi?
La prima cosa che ti invito a fare è qualcosa che nella società moderna risulta difficile: fermarti. Prenditi un momento per riflettere e porti alcune domande. Sarò io a suggerirtele e tu potrai scegliere se rispondere subito oppure se farlo dopo aver letto questo articolo.
Scrivere
Per una migliore riuscita, rispondi alle domande con sincerità e in forma scritta, senza focalizzarti su ortografia o calligrafia, perché ti distrarrebbero. Quindi, prenditi un bel quaderno, una bella penna e comincia a scrivere.
Domanda 1: Quanto spesso riesco a sentire nel profondo quanto la vita sia un dono unico, provando sensazioni di libertà, serenità, felicità e amore?
Sappi che una delle cause principali per cui si riesce poco a percepire la vita in questo modo è l’incongruenza tra le necessità biologiche del nostro organismo e lo stile di vita della società moderna. Questo stile di vita, se non è gestito correttamente, ci porta ad avere molte difficoltà, soprattutto nel volerci bene in maniera funzionale. La nostra biologia, infatti, è interessata alla sopravvivenza della specie, non a quanto riusciamo a vivere pienamente la nostra vita. A noi, però, fa una grande differenza.
Chiediti: Quante sono le volte in cui sono io a fare accadere o cambiare le cose nella mia realtà, e quante invece sono le circostanze o le altre persone a farlo?
È importante farsi questa domanda perché, nel primo caso, hai il controllo di te stesso/a, e questo ti rende più soddisfatto, più forte interiormente, calmo/a e tendenzialmente più felice. Diversamente, è come se avessi un pilota automatico attivo con varie destinazioni casuali, a volte disfunzionali, che ti fanno vivere in attesa che sia qualcosa dall’esterno a dover migliorare la tua vita.
Il controllo
Un’altra domanda strettamente legata alla precedente è: su cosa ho il reale controllo e su cosa invece non ce l’ho?
Non è automatico pensare che l’unica cosa che possiamo controllare realmente è il nostro atteggiamento per il quale dobbiamo anche ricordare che siamo Responsabili. Se ci pensi, è sulla tua dinamica interna che puoi fare qualcosa. Pretendere, per esempio, che lo stress si abbassi esercitando il controllo su agenti esterni ti porta fuori strada. In realtà, lo stress si riduce se eserciti il controllo su contesti che sono realmente controllabili; diversamente, è una lotta che ti renderà più frustrato, ancora più stressato e avrà un’influenza negativa anche sugli altri.
Conclusioni
Bene, spero che rispondere ad alcune di queste domande ti aiuterà a diventare più consapevole. Se vorrai approfondire uno o più argomenti, scrivimi, prenota una videochiamata gratuita, raccontami chi sei e dove vuoi arrivare, oppure segui semplicemente i miei canali social.
Ora non mi resta altro che salutarti, mandarti un grande abbraccio di cuore e di forza vitale e augurarti di Vivere Pienamente.