Consapevolezza alimentare – 2: Incongruenza temporale

Quando il corpo vive nel passato e la mente nel presente

Consideriamo innanzitutto come il nostro corpo, ancora legato a schemi genetici antichi, si trovi oggi immerso in un contesto completamente diverso:

Il nostro DNA, quasi identico a quello di 150.000 anni fa, ci “programma” ancora per un ambiente di scarsità di alimenti e movimento costante. Oggi invece, grazie al progresso umano, viviamo in un contesto di abbondanza e sedentarietà.

Allo stesso modo, capire il ruolo delle parti più antiche del nostro cervello ci aiuta a vedere il divario tra le nostre origini evolutive e il mondo di oggi:

Le parti più antiche del nostro cervello (sistema limbico, tronco encefalico) governano comportamenti automatici pensati per sopravvivere in un mondo duro. Non essendosi adattati, creano una “discordanza evolutiva”: l’ambiente moderno non è allineato con le nostre origini, e il nostro corpo e la nostra mente ne subiscono le conseguenze. Questo fenomeno è definito “incongruenza temporale”: il corpo rimane ancorato a schemi evolutivi del passato, mentre la mente cerca di vivere nel presente, generando tensioni e disallineamenti nel nostro rapporto con il cibo e con l’ambiente circostante.

Questa mancata sincronia fra i nostri istinti millenari e l’abbondanza artificiale che ci circonda diventa evidente quando osserviamo la nostra attrazione verso cibi densi di energia ma poveri di nutrienti:

Siamo “tarati” per cercare benefici immediati – grassi, zuccheri – che un tempo garantivano la sopravvivenza, una strategia essenziale per superare periodi di scarsità alimentare. Hai mai pensato a quante volte hai preferito comprare un pasto pronto al supermercato anziché preparare qualcosa di fresco, solo perché “fa prima”? Ora fermati un attimo: cosa sceglierebbe il tuo io del futuro? Questo fenomeno, legato all’incongruenza temporale, ci porta oggi a prediligere alimenti ricchi di energia ma poveri di nutrienti, come zucchero bianco, farine raffinate e oli industriali, nonostante l’abbondanza moderna renda questo comportamento controproducente.

Se poi consideriamo la manipolazione sensoriale creata dall’industria alimentare, la situazione si complica: il “bliss point” – la miscela perfetta di zuccheri, grassi e sale – regala una grande dose di dopamina, il neurotrasmettitore del piacere. Ti sei mai chiesto perché apri un pacchetto di patatine “per uno snack veloce” e finisci per mangiarle tutte? Ecco la risposta. Questo ci spinge a mangiare anche senza fame, ricercando appunto un piacere immediato ma illusorio, creando dipendenza.

Questi alimenti, non naturali, “confondono” il nostro organismo, contribuendo a comportamenti alimentari disfunzionali e malattie croniche. La medicina, concentrata spesso sulla cura dei sintomi anziché sulla prevenzione, facilita la convivenza con cattive abitudini senza correggerle alla radice.

Il peso delle scelte alimentari

E’ necessario riconoscere anche il peso effettivo che la scelta del cibo ha sulle nostre vite: nel corso della tua vita arriverai ad ingerire una media di 35 tonnellate di alimenti. Sapere ciò ti può aiutare a capire quanto può essere profondo il suo impatto, considerando che il cibo non è solo nutrimento fisico ma influisce su pensieri, emozioni e comportamenti, molto di più di quello che pensi.

Basta semplicemente eliminare alcuni cibi?

Le strategie alimentari rigide e basate su privazioni spesso falliscono perché ignorano il legame profondo tra cibo, biologia ed emozioni.

Le diete troppo restrittive infatti non rispettano il funzionamento naturale del nostro corpo e trascurano l’aspetto emotivo del rapporto con il cibo. Queste impongono privazioni che attivano meccanismi di “allarme” nel cervello, ma raramente affrontano le vere cause dei nostri comportamenti alimentari. Senza lavorare sugli automatismi e capire le nostre reali necessità, il cambiamento rischia di essere solo temporaneo.

Modificare le abitudini richiede tempo e attenzione: non basta eliminare ciò che fa male, è necessario sostituirlo con alternative sane e, soprattutto, piacevoli.

Uno sguardo al passato

Riflettiamo sul periodo durante e subito dopo la Seconda Guerra Mondiale, quando per molte persone il cibo rappresentava una risorsa scarsa e preziosa, e ogni pasto era un momento di profonda gratitudine. Non esistevano l’abbondanza e lo spreco a cui siamo abituati oggi, e ogni boccone portava con sé anche un grande rispetto per il lavoro, il sacrificio e la natura.

Non è un caso, tra l’altro, che quelle generazioni abbiano raggiunto livelli significativi di longevitaà e qualità della vita: questo traguardo è stato il risultato di uno stile di vita più attivo e di una consapevolezza profonda, valori che possiamo ancora oggi riscoprire e integrare nelle nostre vite.

Come integrare queste riflessioni

Attraverso la mindfulness che ci insegna a fermarci e osservare cosa stiamo facendo e pensando nel momento in cui accade. Ci aiuta a ricordare tutti gli aspetti importanti e a distinguere la fame dalle emozioni come stress o rabbia, permettendoci di riconoscere gli automatismi e creare nuovi schemi comportamentali. Quando impariamo a osservare le nostre reazioni emotive senza giudicarle, possiamo evitare di usare il cibo come valvola di sfogo.

Attraverso il coaching, poi, possiamo andare più a fondo, esplorando le cause profonde dei nostri comportamenti e individuando soluzioni personalizzate che siano in linea con le nostre esigenze e obiettivi. Il coaching non si limita a offrire strumenti, ma ti guida nel processo di cambiamento, aiutandoti a scoprire le risposte che già possiedi e a metterle in pratica con consapevolezza e determinazione.

Spunti pratici di partenza

Prima di passare all’azione, un piccolo gioco: quale dei seguenti comportamenti pensi sia più facile integrare nella tua routine?

  1. Movimento: Anche solo 20-30 minuti di attività fisica al giorno e un po’ di allenamento muscolare aiutano a bruciare più grassi.
  2. Introduzione graduale di cibi integrali e minimamente processati: Sostituire lentamente i prodotti raffinati con cereali integrali, legumi, verdura, frutta e proteine di qualità facendo particolare attenzione ad aumentare il consumo di verdura. Questo passaggio non deve essere drastico, ma graduale.
  3. Respiri profondi e gratitudine: Prima di iniziare a mangiare, fai alcuni respiri profondi, concentrandoti sul momento presente. Pratica la gratitudine per il cibo che hai di fronte.
  4. Alimentazione consapevole: Mangiare lentamente, apprezzando i sapori e le consistenze, favorisce una maggiore consapevolezza e permette di percepire i segnali di sazietà prima di eccedere.
  5. Bisogni emotivi: Vale la pena esplorare i propri bisogni emotivi nascosti dietro la voglia di mangiare fuori pasto o di ricorrere a determinati cibi “confortanti”. Riconoscere questi bisogni è il primo passo per soddisfarli in modo diverso.

Quelli descritti sono esempi di alcune piccole strategie che, se integrate nella vita di tutti i giorni, possono innescare un circolo virtuoso.

Il tuo prossimo passo

Adesso è il momento di agire! Scegli uno degli spunti pratici proposti e inizia oggi stesso: un piccolo passo può portarti a grandi cambiamenti. Mantieni l’azione su questo spunto scelto per alcune settimane, permettendo al tuo corpo e alla tua mente di adattarsi al cambiamento e consolidare la nuova abitudine. Ricorda che ogni scelta consapevole che fai è un investimento su te stesso e sul tuo benessere a lungo termine.

Se lo desideri, scrivimi in privato o nei commenti per raccontarmi le consapevolezze o i traguardi che hai raggiunto e quelli che vorresti ancora conquistare: sarà un piacere per me risponderti!

Se invece senti che è arrivato il momento di cambiare qualcosa nella tua alimentazione, ci tengo a dirti che ho sviluppato una guida che, insieme al mio accompagnamento personalizzato e alle conoscenze del coaching e della mindfulness, può aiutarti a riconoscere e modificare gli automatismi disfunzionali, a gestire le emozioni collegate al cibo e a creare nuove abitudini sane e appaganti. Insieme possiamo trasformare il tuo rapporto con il cibo, il corpo e la mente. Contattami, ti aspetto!

Consapevolezza alimentare – 1: Benessere e performance

Ti sei mai chiesto quanto ciò che mangiamo influenzi le nostre performance e il nostro benessere complessivo? Il cibo non è solo carburante: è uno strumento potente che può trasformare mente, corpo, emozioni ed umore.

Con la premessa che mente e corpo sono strettamente collegati e si influenzano costantemente, posso dirti che la connessione tra dieta e salute mentale è sempre più chiara alla scienza:

  • Un’alimentazione povera di nutrienti essenziali è associata a un aumento del rischio di depressione e ansia.
  • Una dieta equilibrata favorisce un migliore benessere emotivo ed un migliore tono dell’umore.

Gli alimenti che fanno la differenza

Per esempio:

  • Alcuni alimenti, come quelli ricchi di omega-3 (pesce grasso, noci) e antiossidanti (frutta e verdura), migliorano la funzione cognitiva e la memoria e quindi sono ottimi per la mente e la concentrazione.
  • Una dieta ricca di carboidrati complessi e proteine magre aiuta il recupero fisico e favorisce la crescita della massa muscolare.

Mentre gli zuccheri raffinati possono causare picchi e cali repentini nei livelli di energia, influenzando negativamente la stabilità emotiva e aumentando comportamenti impulsivi.

Tra l’altro, il cibo fornisce la base per la produzione di ormoni e neurotrasmettitori benefici. Se il corpo non riesce a produrne a sufficienza a causa di carenze nutrizionali, anche la mente ne risentirà, compromettendo concentrazione, umore e prestazioni.

Performance fisiche e mentali: quanto incide l’alimentazione?

Se il cibo può influenzare così profondamente corpo e mente, e di conseguenza umore e comportamenti, quanto può incidere sulle performance, sia fisiche che mentali, di tutto quello che facciamo?

Atleti, manager, studenti, professionisti e artisti di livello avanzato possono tutti trarre vantaggi tangibili da una dieta equilibrata, mentre un’alimentazione scorretta può rappresentare un ostacolo significativo.

Per esempio:

  • Pensi che uno sportivo di alto livello potrebbe ottenere gli stessi risultati seguendo una dieta ricca di grassi saturi e zuccheri raffinati, invece che carboidrati complessi e proteine magre? Ovviamente no.
  • Una dieta sbilanciata non solo compromette il recupero fisico, ma può anche influire negativamente sull’equilibrio mentale e sulla capacità di gestire lo stress.

La quantità di cibo che consumiamo

Hai mai pensato a quanto cibo consumi nell’arco di una vita? La risposta potrebbe sorprenderti: nel corso della nostra esistenza, ingeriamo tra le 30 e le 50 tonnellate di alimenti.

Ora, puoi immaginare meglio quanto può essere determinante a lungo termine ciò che scegli di mangiare, considerando l’impatto che questi alimenti hanno su di te a livello mentale, fisico e di benessere in generale.

Comprendere meglio quali conseguenze gravi possano verificarsi nel continuare ad alimentarsi in modo scorretto può far riflettere: diabete, infarto, ictus e perfino cancro.

L’importanza delle abitudini alimentari nei giovani

Anche l’età gioca un ruolo cruciale. Ma non pensare che i giovani siano invulnerabili agli effetti negativi del cibo spazzatura, perché commetteresti un grave errore.

  • Nel lungo termine, anche loro ne subiscono le conseguenze, rischiando di compromettere la salute futura.
  • Iniziare a mangiare cibo spazzatura fin da piccoli non solo li danneggia a breve termine, ma radica cattive abitudini alimentari difficili da eliminare.

Purtroppo, da qualche anno c’è una prevalenza di sovrappeso e obesità infantile. Questi bambini spesso presentano:

  • Problemi respiratori.
  • Dolori articolari.
  • Difficoltà gastrointestinali.
  • Un impatto negativo sulla sfera psicologica e caratteriale.

Cosa puoi fare oggi per migliorare?

Se vuoi cominciare a essere più performante, puoi farlo con un approccio semplice e graduale:

  • Riduci il carico glicemico evitando zuccheri e dolci e scegliendo carboidrati integrali.
  • Riduci i carboidrati complessi a favore di verdure e proteine di qualità.
  • Riduci latte e derivati.
  • Assumi olio di oliva a crudo e aggiungi alimenti ricchi di omega-3.
  • Assumi un multivitaminico.
  • Utilizza metodi di cottura delicati.

Un esperimento pratico

Prova questo esperimento:

Giorno 1: Colazione dolce

  • Assumi cibi zuccherati e osserva il tuo corpo, mente e umore subito dopo e nelle ore successive.

Giorno 2: Colazione proteica

  • Fai una colazione proteica e osserva nuovamente corpo, mente e umore.

Annota le tue osservazioni e condividile nei commenti se ti va.

Conclusione

Ogni giorno hai l’opportunità di fare scelte migliori. I benefici si percepiscono rapidamente: più energia, umore stabile e concentrazione migliorata.

Inizia oggi il tuo percorso verso il cambiamento che meriti.

Ti mando un super abbraccio, di cuore e di forza vitale!

Gratitudine – una chiave per la felicità

Persona seduta vicino a un lago al tramonto, scrive su un quaderno immersa nella natura. Atmosfera di pace e gratitudine.

Una persona riflette e scrive su un quaderno vicino a un lago al tramonto, simbolo della pratica quotidiana della gratitudine.

La felicità non è un risultato delle circostanze perfette, ma una scelta quotidiana che parte da una base solida: l’amore funzionale verso te stesso. Questo tipo di amore non significa viziarci o giustificare ogni comportamento, ma rispettarci e prenderci cura di ciò che conta davvero per il nostro benessere interiore.

Il legame tra autostima e felicità

Senza una sana autostima, sarà difficile dirci “io valgo abbastanza” e, di conseguenza, essere davvero felici. Quando impariamo a coltivare un amore equilibrato per noi stessi, la felicità smette di essere legata esclusivamente alle circostanze esterne e diventa una scelta quotidiana.

Un modo per iniziare è abbassare le aspettative sulla felicità perfetta e concentrarsi sulla gratitudine per le piccole grandi cose della vita. Questo approccio ci permette di incontrare la felicità più spesso, anche nei momenti difficili.

Cosa ci dice la scienza sulla felicità?

Sonja Lyubomirsky, esperta di psicologia positiva, ci offre un quadro scientifico:

  • Il 40% della felicità dipende da ciò che scegliamo di fare ogni giorno: le nostre abitudini e attività intenzionali
  • Il 50% è influenzato dalla genetica, ma le nostre azioni possono modificarla attraverso meccanismi come l’epigenetica.
  • Solo il 10% è determinato dagli eventi esterni.

Questo significa che la felicità è principalmente nelle nostre mani, nonostante il nostro cervello tenda a ricordare più facilmente gli eventi negativi che quelli positivi.

Velcro per il negativo, teflon per il positivo

Siamo biologicamente predisposti a dare più peso alle esperienze negative per motivi evolutivi legati alla sopravvivenza. Ma è possibile invertire questa tendenza! Per farlo, dobbiamo allenarci a focalizzare l’attenzione su ciò che nutre il nostro benessere.

La chiave della gratitudine

C’è una forza invisibile, semplice e potente, capace di trasformare ogni giornata: la gratitudine. È come accendere una luce in una stanza buia, un atto che illumina anche gli angoli più nascosti della tua vita. Quando ti fermi e riconosci ciò che hai, grandi o piccole che siano le cose per cui sei grato o grata, inizi a vedere il mondo con occhi nuovi. La gratitudine non solo cambia ciò che senti, ma può cambiare chi sei.

Ecco un modo concreto per coltivarla.
Prenditi un momento al mattino o alla sera, un momento sacro tutto per te.

Scrivi su carta (non in digitale):

  • Un motivo esterno per cui provi gratitudine.
  • Un motivo interno, legato a te stesso, per cui sei grato o grata.
  • Chiediti “perché?” e vai in profondità, ascoltando ciò che senti nel cuore e nel corpo.

Non preoccuparti se all’inizio ti vengono in mente sempre gli stessi motivi: col tempo scoprirai gratitudini nuove, anche per le piccole cose.

Non esistono soluzioni magiche, ma pratiche quotidiane

La felicità non arriva all’improvviso, ma è il risultato di pratiche costanti. Dedicare qualche minuto ogni giorno alla gratitudine ti porterà risultati straordinari nel giro di pochi mesi, migliorando la tua serenità, energia e forza vitale.

Conclusione

Spero che questo articolo ti abbia ispirato e ti inviti a riflettere su come puoi portare più gratitudine nella tua vita.
Se vuoi scoprire altre chiavi per coltivare la felicità, ti invito a seguire i miei contenuti. E se desideri cominciare a trasformare la tua giornata già da ora per renderla davvero speciale, iscriviti alla mia newsletter!

Ti mando un grande abbraccio, di cuore e forza vitale, augurandoti di trovare e mantenere la tua felicità.

Grazie per essere stato o stata con me oggi. 🌟

I figli

Un padre e un figlio sorridenti seduti insieme su una panchina in un parco tranquillo e soleggiato, simbolo di una relazione di affetto e connessione.

Un momento speciale tra padre e figlio, in un luogo sereno dove nascono emozioni e connessioni profonde.

Se hai una figlia o un figlio, hai l’opportunità di accompagnarli nella costruzione di un mondo interiore ricco di parole, emozioni, pensieri e significati.
Non è sempre un percorso semplice, soprattutto in una società che tende ancora a spingere i bambini a nascondere ciò che sentono, a evitare di mostrare fragilità o a portare il peso di vecchi stereotipi.

Forse ti sei chiesto come poterli aiutare a sviluppare una maggiore consapevolezza di sé. Potresti cominciare insegnando loro a riconoscere e ascoltare il proprio cuore e il proprio corpo, a distinguere una sensazione fisica da un’emozione, a capire se la tensione che provano è rabbia o paura.
Chiedere loro come si sentono, con dolcezza e senza aspettarti una risposta immediata, è un gesto che può fare la differenza. Quando ti parlano, ascoltali con attenzione e prova a guidarli nel tradurre in parole quello che sentono. È un dono prezioso, perché dà loro gli strumenti per affrontare ciò che vivono e condividerlo con gli altri.

Responsabilizzarsi a piccoli passi
Un aspetto importante nella crescita dei bambini è insegnare loro la responsabilità. Questo non significa sovraccaricarli di doveri, ma introdurre gradualmente piccole azioni o dialoghi che li aiutino a sentirsi capaci e coinvolti. Per esempio, affidare loro un compito semplice e riconoscerne l’impegno può essere un ottimo punto di partenza. Può trattarsi di sistemare i giochi, aiutare a preparare la tavola o prendersi cura di una piantina. Questi piccoli passi non solo rafforzano la loro autostima, ma mostrano loro il valore della collaborazione e del prendersi cura di loro stessi e degli altri. Ogni gesto, per quanto piccolo, contribuisce a costruire una base di fiducia nelle proprie capacità.

Prova a gestire la stanchezza e le frustrazioni con consapevolezza. Capita di sentirsi sopraffatti, ma trasformare quelle emozioni in un’occasione per riflettere può essere un grande atto di cura, per te e per loro. La scienza ci suggerisce che evitare forme di violenza fisica o verbale contribuisce in modo significativo alla crescita emotiva dei bambini: secondo l’American Academy of Pediatrics, infatti, punizioni corporali e grida non migliorano il comportamento, ma possono aumentare l’aggressività e ridurre la capacità di autoregolazione.

Dietro un loro “no” o un “capriccio”, spesso si nasconde un bisogno di attenzione o rassicurazione. Accogliere questi segnali con calma può essere un’occasione per costruire un dialogo più profondo.

Il coraggio di ascoltarsi
Essere genitori è un viaggio anche dentro se stessi. A volte può emergere la fatica, la paura di non essere all’altezza, o il senso di solitudine che accompagna chi si prende cura degli altri senza avere tempo per sé. Questi momenti, però, possono diventare un’opportunità per lavorare sulle proprie emozioni. Quando riesci a gestire ciò che provi, diventi un modello per tua figlia o tuo figlio. Mostrare che è possibile esprimere emozioni senza paura di essere giudicati è un dono che li accompagnerà per tutta la vita.

Il valore di un “no”
Anche dire “no” ha il suo valore. Non è una negazione della persona, ma un passaggio importante nella crescita. Accettare i limiti e le frustrazioni aiuta i bambini a sviluppare resilienza e sicurezza interiore. Lasciare che sperimentino rifiuti o insuccessi, senza sentirsi respinti, li aiuterà a capire che sono amati per ciò che sono, indipendentemente dai risultati che ottengono.

Un momento di quiete
Nella frenesia quotidiana, trovare uno spazio per condividere pensieri e riflessioni può essere un regalo per tutta la famiglia. Un piccolo angolo di quiete, dove emozioni come la paura o la stanchezza possono essere accolte e trasformate, aiuta a creare un ambiente di crescita.

Il terapeuta e scrittore Alain de Botton dice che “i bambini imparano più dall’esempio che dalle parole. Mostrare ai figli i propri limiti e le proprie paure, senza vergogna, trasmette loro che la vulnerabilità non è una debolezza, ma una parte fondamentale dell’essere umano.” Questo implica una profonda trasformazione di sé, ma i benefici sono immensi.

Un invito alla presenza
Essere presenti, accogliere le emozioni e ascoltare con attenzione sono gesti che costruiscono un legame profondo. Non è sempre facile, ma ogni piccolo passo fatto verso questa direzione crea un ambiente di crescita e di amore autentico.

Se desideri approfondire l’argomento della relazione con tuo figlio/a, visita la pagina dedicata al percorso su Vivere Pienamente qui. Insieme, possiamo creare uno spazio di ascolto e crescita, per aiutare te e tuo figlio a vivere ancora più pienamente.

Ti auguro di trovare, giorno dopo giorno, le parole e i gesti giusti per costruire con tua figlia o tuo figlio un legame sempre più profondo e autentico.
E che ogni passo in questo percorso possa essere una scoperta ricca di crescita, amore e soddisfazione.

Infine mando, a te e alla tua famiglia, un enorme abbraccio di cuore e di forza vitale!

Essere speciali

Oggi vorrei portarti in un viaggio emozionante alla scoperta di quanto tu, sia meravigliosamente speciale, oltre ogni tua aspettativa.
Comincia solamente a pensare a quante avversità sei già riuscito a superare e a quante volte ti sei rialzato da terra.

E se questo non ti bastasse, sappi che nel tuo cervello ci sono trilioni di connessioni neurali, un numero che supera di gran lunga quello delle stelle nella nostra galassia.
E che ogni giorno nel tuo corpo si verificano un’infinità di straordinarie reazioni biochimiche che ti mantengono in vita. Sei un miracolo vivente, un’opera d’arte della natura con un potenziale e una complessità che superano ogni immaginazione. Se puoi credere a questo, puoi credere anche al fatto che dentro di te risiedono infinite possibilità per vivere una vita ancora più appagante, felice e serena, anche di fronte alle situazioni più complicate che ti dovessi trovare ad affrontare.

Cerca di non darti troppi limiti, perché sono quelli i tuoi reali nemici.
E fai attenzione anche alle tue credenze limitanti, perché funzionano esattamente come una profezia che si auto-avvera. Poi ricordati che c’è sempre una soluzione; magari non è quella che pensi o vorresti in prima battuta, ma intanto rendersene conto ti fa vedere l’inizio della strada che ti ci porterà.
E sai dove sarebbe meglio che tu impiegassi le tue energie?
Come prima cosa, a pensare a come pianificare al meglio il tuo percorso; come seconda, ad allenarti per riuscire ad avere più forza, non durezza, nelle gambe e nelle spalle, così lo zaino che ti porti appresso lo sentirai molto meno pesante.

Perché lo sai già, che nel viaggio della tua vita quello zaino tenderà a riempirsi sempre di più, e lo farà per via del peso delle situazioni fuori dal tuo controllo, ma ancora di più da quello che ci metterai dentro tu, in aggiunta a ciò che ti accade.
E come terza cosa, da quanto stai seguendo la tua bussola interiore, i tuoi valori, quello in cui credi nel profondo, è ciò che ti dà la direzione.
Cerca di applicare metodologie efficaci che ti potenzino all’interno del tuo quotidiano, così potrai tenerle vicino a te e creare nuove abitudini che modificheranno tratti del tuo carattere.

Infine, un’ultima cosa molto importante: non smettere mai di allenare la tua mente nel modo più funzionale per te, anche se stai già bene con te stesso, perché se non lo farai, la tua efficacia nel vivere più pienamente tornerà a ridursi, rischiando di sparire quasi del tutto.

Ricorda che sei e sarai sempre neuroplastico fino alla fine dei tuoi giorni.
È così che siamo fatti ed è così che funzioniamo.
E lo sei per come pensi e per come agisci ogni giorno, quindi dacci dentro e fallo al meglio: è la tua vita ed è ora la tua occasione.
Non aspettare, tu sei un essere speciale e tu abbi cura di te.

Questo è quello in cui credo ed è quello che costruisco concretamente assieme a chi cerca il modo di migliorare la propria vita, anche di poco.

Ora non mi resta da fare altro che mandarti il mio grande abbraccio di cuore e di forza vitale e augurarti ogni bene.

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