L’importanza dei nostri pensieri

da | Giu 10, 2024 | Lavoro interiore | 0 commenti

I pensieri possono influenzare le nostre emozioni, e le nostre emozioni, viceversa, possono influenzare i nostri pensieri. Inoltre, anche il corpo può essere influenzato da entrambi, e ciò che sentiamo nel corpo può condizionare sia i pensieri che le emozioni. Questo per renderti chiaro che c’è un legame strettissimo tra la mente e il corpo.

Anche se il nostro umore è variabile per natura, ci sono alcuni schemi di pensiero che possono peggiorare un momento di benessere, portandolo a diventare qualcosa di più duraturo come l’ansia, la tristezza o lo stress. Oggi gli studi ci insegnano che in sé non sono le emozioni negative ad arrecarci danno, ma il modo in cui reagiamo ad esse.

Il paradosso delle sabbie mobili
Tutti gli sforzi che facciamo per liberarci dagli stati emotivi negativi, o per cercare la causa o la soluzione, possono spesso peggiorare la situazione. È un po’ come trovarsi nelle sabbie mobili, dove più ci muoviamo e lottiamo, più affondiamo. Questa tendenza è radicata nella biologia umana e trae origine dalla nostra storia evolutiva: prestare attenzione alle minacce o agli eventi negativi era essenziale per la sopravvivenza. Questo ha permesso ai nostri antenati di proteggersi dai pericoli, ma se applichiamo questa tendenza anche alla sfera emotiva, ci sentiamo peggio invece di stare meglio.

Un circolo vizioso
In questo processo, sommiamo al momento presente i dolori del passato e le preoccupazioni per il futuro. Questo ciclo è distruttivo e alimentato da recriminazioni e autocritica, che portano a sentimenti di colpa, aumentando la tristezza e innescando pensieri come “non sono abbastanza” o “non ce la potrò mai fare”. E tutto questo avviene in un tempo molto breve, spesso senza che ne siamo consapevoli.

Rispondere anziché reagire
Ecco perché è importante imparare a rispondere anziché reagire a questi stati mentali e alle trappole che ci tendono. Spesso, la mente cerca di utilizzare lo strumento del pensiero razionale critico, molto utile per le questioni pratiche ma assolutamente inefficace per quelle emotive, facendoti rimuginare spesso e aumentando così il malessere.

Consapevolezza e meditazione
È impossibile impedire l’insorgenza di emozioni negative o di pensieri autocritici. Tuttavia, quello che possiamo fare è interrompere questi processi appena si manifestano, per evitare di cadere nel circolo vizioso del rimuginare. L’unico modo per riuscirci è attraverso la consapevolezza: dobbiamo renderci conto di cosa stiamo pensando mentre lo stiamo pensando, diventando osservatori dei nostri pensieri. Questo ci permette di non identificarci con essi né di seguirli. Ricordiamo, quindi, che non dobbiamo essere i nostri pensieri.

Uno degli strumenti più potenti per imparare a rispondere con consapevolezza, anziché reagire impulsivamente, è la meditazione. Da tempo, come istruttore certificato, insegno l’importanza di questa pratica, che permette di allenare la mente a osservare le emozioni e le situazioni senza farsi sopraffare. La meditazione, proprio come un allenamento fisico, richiede costanza e dedizione, ma i risultati nel breve e lungo termine sono straordinari: ci aiuta a sviluppare un maggiore controllo sulle nostre reazioni emotive e a vivere con più equilibrio.

Ci ritroviamo nel prossimo articolo per continuare questo viaggio insieme.

Un grande abbraccio di cuore e di forza vitale.

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